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Alleggerire il fisco per far ripartire l’immobiliare

25-05-2020
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Occorre pensare a strumenti specifici per riavviare gli investimenti e sostenere le famiglie

Con il Decreto Rilancio sono state varate una serie di misure a beneficio del settore immobiliare che sosterranno la ripresa del comparto dopo i mesi di lockdown. Strumenti come l’ecobonus e il sismabonus al 110% sono molto positivi e rappresentano un’occasione da non perdere per molte famiglie italiane.
 
Ma per far tornare la fiducia negli operatori del mattone e far ripartire gli investimenti occorre una pianificazione economica più lungimirante e interventi di tipo strutturale, che vadano ad alleggerire il fisco e allentare i vincoli burocratici.
 
Esistono alcuni aspetti del mercato immobiliare che vanno presi in considerazione come oggetto di questi interventi: ad esempio il bisogno e la difficoltà degli italiani a comprare casa, che li portano a ripiegare sull’affitto. Importante anche la riqualificazione di aree e quartieri cittadini. Ripensare la tassazione spingerebbe gli investimenti immobiliari, soprattutto da parte delle società.
 

Possedere e comprare un immobile

 
 
Possedere un immobile significa pagare tasse annuali, indipendentemente dal fatto che esso generi o meno un reddito. Ridurre queste tasse potrebbe rappresentare il primo passo verso una rivalutazione del mattone da parte degli italiani, che tornerebbero a vederlo come un bene rifugio.
 
Quando a detenere l’immobile è un’impresa, spesso si ricorre alle società immobiliari per far sì che non pesi sul patrimonio aziendale. Ma i coefficienti di reddito rimangono distanti dalle ipotesi reali di redditività dell’immobile e andrebbero dunque ripensati, soprattutto in questo momento di crisi provocata dalla pandemia.
 
Anche la tassazione sulle compravendite andrebbe rivista. Le tasse gravano sul 10% del valore delle transazioni e queste vengono riapplicate ogni volta che l’immobile viene rivenduto. Sarebbe auspicabile una riduzione delle aliquote, magari allineandole a quelle previste per la prima casa.
 

Riqualificazione urbana e incentivi alle famiglie

 
 
Si fa un buon uso dei bonus fiscali verso i privati, soprattutto in caso di ristrutturazione, ma questo strumento potrebbe essere utilizzato anche per indirizzarlo verso scopi definiti, come la riqualificazione del territorio. Basandosi sul sistema dei crediti d’imposta, si potrebbe pensare a incentivi per chi acquista o riqualifica immobili in centro storico o in zone specifiche della città.
 
Per sostenere poi gli investimenti e al contempo le famiglie, un aiuto nel pagamento del canone sosterrebbe da un lato le famiglie e dall’altro l’investimento del locatore. Ad ogni modo, tutti gli incentivi proposti verrebbero vanificati da un sistema burocratico aggrovigliato che rallenterebbe notevolmente le operazioni. Occorre intervenire anche su quel fronte per far ripartire il settore.
 
Fonte: Il Sole24Ore