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Bergamo, vola il mercato immobiliare

27-03-2019
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I dati di Nomisma relativi a Bergamo sono sopra la media rispetto ad altre città italiane

Come sta l’immobiliare a Bergamo? Molto bene, secondo i risultati del primo Osservatorio sul mercato immobiliare 2019 di Nomisma. Mentre il real estate italiano frena la sua corsa, il mercato immobiliare di Bergamo ed in particolare quello residenziale presenta, secondo la ricerca, «significativi segnali di ripresa, trainati in primis dal numero di compravendite, che nel 2018 hanno recuperato i livelli erosi dalla crisi».
 
Una buona notizia che rassicura gli agenti immobiliari bergamaschi, sia in termini di successo delle compravendite sia dei tempi di vendita, e indice del buono stato di salute economica della nostra città.
 
 

Il mercato residenziale a Bergamo

 
 
Lo studio sul mercato immobiliare nel 2019 effettuato da Nomisma ha valutato lo stato di salute del real estate italiano in 13 città di dimensioni simili. Il risultato purtroppo non è tra i più positivi: si registra infatti una frenata del mercato immobiliare che potrebbe protrarsi per tutto l’anno, dovuta secondo la ricerca a «tensioni istituzionali e riflessi di carattere finanziario».
 
Ma a Bergamo le cose sembrano andare diversamente. L’andamento positivo coinvolge settori diversi come le infrastrutture, il turismo, le condizioni socio-economiche, le imprese e il credito: questi ambiti presentano valori superiori alla media e in decisa controtendenza rispetto ad altre città italiane considerate nella ricerca.
 
I dati positivi si riflettono sulle compravendite immobiliari, con una domanda in espansione e tempi di vendita in calo (la ricerca riporta un tempo medio di 6 mesi per il nuovo e di 7 per l’usato). In ribasso anche gli sconti medi tra il prezzo richiesto e quello realizzato, che diminuiscono di 2 punti: in particolare, il prezzo medio del nuovo è di 2.094 € al metro quadro mentre l’usato è di 1.418 €, con cali negli sconti rispettivamente del 9% e del 14%.
 
Per quanto riguarda gli acquisti, l’84% riguarda la prima casa: si tratta del valore più alto delle 13 città considerate da Nomisma. Secondo la ricerca, «la propensione all’acquisto deriva anche dalla sempre crescente disponibilità del circuito creditizio, le difficoltà di allocare i risparmi in investimenti alternativi ed una situazione ancora favorevole dal lato dei prezzi».
 
Per quanto riguarda gli affitti, invece, i tempi medi sono di 2,1 mesi (durata inferiore alla media e la più bassa dal 2008), mentre i prezzi medi sono di 76 euro al metro. In tema di rendimenti potenziali, il dato è stabile: 5,4% l’anno. Viene rilevato un netto calo dell’affitto per motivi di studio o lavoro, mentre è in crescita l’affitto per motivi provvisori del 14%.
 
 

Il mercato non residenziale a Bergamo

 
 
La ricerca evidenzia una generale sofferenza del real estate italiano non residenziale che persiste da anni e anche a Bergamo si conferma il calo, anche se meno marcato rispetto alla media. Nonostante questo, nel primo semestre 2018 le compravendite sono aumentate del 15%.
 
I capannoni registrano uno sconto medio sulla vendita del 17%, con un crollo del 5% all’anno: il dato è però inferiore alla media per la prima volta dal 2010, quindi meno grave rispetto ad altre città. Il prezzo medio per gli uffici è di 1.653 € al metro quadro per la vendita e di 77 € per l’affitto, mentre i negozi vengono venduti a 2.104 € al metro quadro e affittati a 144 €. Per quanto riguarda box e garage prosegue il calo dei prezzi (22.068 euro in media per la vendita, 1.161 annui per l’affitto) soprattutto in periferia, dove Bergamo registra il calo più marcato delle 13 città.
 
Le previsioni degli operatori su Bergamo riguardano, per il residenziale, un aumento delle compravendite a fronte del calo dei prezzi, mentre gli affitti cresceranno sia in transazioni che in prezzi. Discorso differente per il mercato commerciale e industriale, che continuerà la sua frenata.
 
Fonte: Corriere Bergamo