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Capannoni e sicurezza: ciò che l’imprenditore deve sapere

16-12-2019
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Tutto ciò che serve sapere sulle normative vigenti in tema di immobili industriali e sicurezza

Spesso gli imprenditori si ritrovano a dover acquistare o affittare un capannone per inserirvi la loro attività. Una volta conclusa la compravendita, supportata dall’intermediazione, il gioco sembra fatto e non si vede l’ora di cominciare. Questo entusiasmo, però, può essere smorzato quando si pensa agli obblighi di legge da rispettare, ad esempio in tema di impianti e di sicurezza.
 
Ecco allora che i consigli di un esperto del settore possono essere d’aiuto per orientarsi al meglio nelle scelte, con l’obiettivo di garantire la sicurezza a chi lavora all’interno del capannone e di diminuire il più possibile il rischio di insorgenza di problematiche, talvolta anche molto gravi.

 

Capannone: un ambiente salubre

 
Innanzitutto è importante tracciare una differenza tra ciò che serve per il corretto funzionamento dell’impresa e ciò che è obbligatorio possedere. Questi due elementi sono molto diversi tra loro, ma non necessariamente in contrapposizione.
 
Entrambe, infatti, portano al medesimo risultato, ovvero al rispetto del lavoratore, al corretto e sicuro svolgimento del suo lavoro all’interno del capannone e alla riduzione dei rischi. Tutto questo dovrebbe rappresentare per ogni imprenditore la priorità assoluta, se consideriamo anche che, oltre al fattore umano, ogni problematica che insorge ricade inevitabilmente sulle tasche della proprietà.
 
Oggi le normative vigenti consentono il rispetto della qualità del lavoro, ma spesso rappresentano per gli imprenditori un labirinto di obblighi, certificazioni ed elementi da tenere in considerazione prima di avviare l’attività.
 
Un esempio banale? La regola dell’1:8 e dell’1:12. Parliamo del rapporto aeroilluminante che deve necessariamente sussistere tra metratura di pavimento e metratura di finestre. Per ogni 8 metri quadri di pavimento deve obbligatoriamente esserci 1 metro quadro di finestra. Inoltre, per ogni 12 metri quadri di pavimento deve essere installato 1 metro quadro di finestre apribili. Questo costituisce il minimo sindacale previsto dall’ASL (oggi ATS) per far sì che l’immobile soddisfi i requisiti di salubrità.
 
 

Capannone: le regole sugli impianti

 
Una volta strutturato correttamente il capannone, il passo successivo è il posizionamento degli impianti. Ad esempio l’impiantistica elettrica e di messa a terra, che per legge deve essere certificata. La garanzia di qualità per quanto riguarda i materiali da utilizzare negli impianti, ad esempio, è il marchio IMQ. La società effettua verifiche periodiche per controllare che i materiali risultino in regola con le norme di sicurezza e di affidabilità.
 
Un altro aspetto da considerare è quello relativo alla massima protezione possibile delle persone. La norma generale che la determina è la CEI 64-8, che prevede ad esempio l’uso di interruttori differenziali in grado di interrompere il flusso di energia elettrica in un circuito. La stessa norma impone che la messa a terra debba essere collegata alle componenti metalliche dell’impianto elettrico attraverso conduttori di protezione.
 
In generale, le norme di riferimento per l’installazione e l’utilizzo degli impianti sono le seguenti:
• La legge 186/68 che prevede la corretta e sicura realizzazione degli impianti
• Il decreto legge 81/08 sulla sicurezza dei luoghi di lavoro
• La legge 791/77 sulla responsabilità del costruttore
 
Le stesse leggi valgono per tutti gli impianti, ad esempio anche quelli di sollevamento, che devono necessariamente essere certificati e verificati con cadenza semestrale.
 
Per concludere, è opportuno e doveroso ribadire che ogni attrezzatura e ogni impianto debbano rispettare e seguire quanto indicato dalla normativa vigente. La corretta salvaguardia del lavoratore è la migliore garanzia per qualsiasi datore di lavoro.
 
Fonte: Medianord