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Cos’è il “Certificato dello stato legittimo degli immobili”?

28-09-2020
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Il certificato è stato introdotto con l'approvazione del Dl Semplificazione

Il governo ha raccolto le istanze delle associazioni di categoria e con il nuovo decreto Semplificazioni ha introdotto una serie di misure specifiche per il settore immobiliare. In particolare esse riguardano l’edilizia e hanno l’obiettivo di accelerare le procedure e ridurre i costi.
 
Al contempo si va in direzione della riqualificazione del patrimonio edilizio, facilitando i processi di rigenerazione urbana. Stiamo parlando del Certificato dello Stato Legittimo degli Immobili, una specie di patente che consentirà di fare un passo avanti nello snellimento delle procedure.
 

In cosa consiste il certificato dello stato legittimo

 
 
Si tratta di una specie di patente, rilasciata da un tecnico abilitato. È una dichiarazione che attesta la presenza di una serie di difformità dell’immobile rispetto al titolo edilizio originario; ma queste piccole difformità rientrano in quelle considerate tollerabili, individuate all’interno del regolamento, e che non costituiscono violazioni.
 
Le difformità in questione, considerate accettabili, sono quelle relative ai parametri edilizi e contenute entro il 2% di quanto indicato nel titolo edilizio. Si tratta dunque di lievi differenze, che consentono di dichiarare ugualmente legittimo l’immobile e di allegare questa “patente” agli atti notarili.
 
Il certificato non è obbligatorio: la sua assenza non implica la nullità dell’atto di trasferimento della proprietà. Ma certamente si tratta di una misura interessante per il real estate e l’edilizia, che consentirà di semplificare le operazioni di compravendita immobiliare. In caso di dichiarazioni false, è comunque prevista la responsabilità penale per chi ha redatto il certificato.
 
Fonte: Il Sole24Ore