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Come monetizzare casa senza venderla

22-07-2019
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Dai mutui di liquidità ai prestiti ipotecari vitalizi

Il patrimonio immobiliare ha sempre rappresentato in Italia la più grande risorsa delle famiglie. In nessun altro Paese europeo è così diffusa la proprietà immobiliare: in Italia meno del 20% delle famiglie paga l’affitto. 
 
Secondo uno studio di Istat e Bankitalia, la metà della ricchezza degli italiani è costituita dagli immobili. Si tratta perlopiù di prime case, dove gli italiani vorrebbero vivere tutta la vita. Purtroppo, però, un immobile non è velocemente liquidabile e spesso diventa difficile monetizzarlo. Cosa si può fare quando serve liquidità e si possiede una casa?
 

Monetizzare casa: i mutui di liquidità

 
 
Quando ci sono necessità come ristrutturare la casa stessa o aiutare economicamente i figli, serve liquidità immediata che spesso manca. Possedere una casa però consente di usarla come leva, ad esempio ipotecandola, che significa ottenere un finanziamento senza perdere la propria abitazione. Sottoscrivendo, dunque, un mutuo di liquidità.
 
La parola “ipoteca” spesso fa paura, ma il mutuo di liquidità può rivelarsi una scelta finanziariamente conveniente considerando l’ottenimento di liquidità e approfittando dei bassi tassi di interesse attualmente vigenti. 
 
Questo tipo di finanziamento viene concesso fino ad un importo pari alla metà del valore della casa. Bisogna, però, fare attenzione alla cifra richiesta: se è sotto i 40 o i 50 mila euro, i costi di accensione dell’ipoteca e dell’istruttoria non renderebbero conveniente l’operazione. Inoltre, le banche non concedono mutui sotto una certa soglia di importo.
 
Secondo un’indagine condotta da Mutuisupermarket.it, i mutui di liquidità “puri” rappresentano tra il 2 e il 2,4% del mercato (corrispondente a circa 10 mila erogazioni l’anno). Il numero cresce se si considerano le formule “ibride”, ad esempio quelle con le quali si può sostituire il mutuo già in corso con un altro di importo maggiore, destinando una parte di esso a liquidità.
 

Come monetizzare casa per gli over 60

 
 
Uno dei limiti ai mutui di liquidità è rappresentato dall’età del contraente. Se in genere le banche sono disposte a concedere mutui di liquidità, lo sono per una durata di tempo che fissa come limite per il rimborso i 75 anni di età massima del contraente. Questo rappresenta un limite per un sessantenne, che si vedrà concedere un mutuo della durata massima di 15 anni.
 
Per questo motivo, è stato ideato un prodotto specifico per gli over 60: il prestito ipotecario vitalizio. Con questa formula si potrà ottenere una somma dalla banca dando in garanzia la casa, senza pagare alcuna rata mensile. Al momento della morte del contraente, saranno gli eredi a restituire il capitale con gli interessi.
 
Questo è possibile anche vendendo la casa; se il ricavato è inferiore al debito la banca non potrà esigere altro denaro, mentre se il ricavato sarà superiore gli eredi potranno incassare la differenza. 
 
Qual è il rischio? Se gli eredi non desiderano vendere casa, potrebbero ritrovarsi nella situazione di restituire alla banca una somma elevata di denaro. Per evitare che ciò accada, il contraente può decidere di saldare gli interessi anno per anno.
 
Il prestito ipotecario vitalizio è uno strumento valido che però stenta a decollare in Italia. Anche le banche che lo tengono in portafoglio sono poche, a causa della reticenza degli italiani a contrarlo. Eppure si tratta di una soluzione meno traumatica della vendita vera e propria della casa, con la possibilità di richiedere anche cifre contenute. 
 
Ogni anno in Italia vengono stipulati alcune migliaia di prestiti ipotecari vitalizi. È importante valutare con attenzione questa operazione: occorre infatti prestare attenzione a non superare la soglia del valore del 15-20% della casa in caso di un sessantenne o di un sessantacinquenne, mentre per un ultraottantenne si può arrivare al 50%.
 
Fonte: Il Sole24Ore