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Gli immobili sostenibili servono alla logistica

10-02-2020
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Sempre di più i locatori cercano immobili efficienti e sostenibili dal punto di vista energetico

La logistica sarà protagonista nel 2020. Lo affermano Nuveen Real Estate e World Capital, secondo i quali quest’anno si realizzeranno grandi investimenti nel settore. In particolare, le città più promettenti sono Tolosa, Siviglia e Linz, mentre in Italia la favorita resta Genova.
 
Le previsioni attestano che gli investitori intendono dedicare il 20% del proprio portafoglio immobiliare alla logistica. Ma secondo le indagini le richieste riguarderanno soprattutto immobili sostenibili e efficienti dal punto di vista energetico.
 
 

Sostenibilità ed efficienza energetica nella logistica

 
 
Gli investitori sono orientati prevalentemente verso immobili logistici efficienti, con bassi consumi energetici. In particolare, tra le caratteristiche ritenute più interessanti e attrattive, c’è la certificazione Leed che valuta il livello di prestazione energetica degli immobili sostenibili.
 
Anche la presenza dei pannelli fotovoltaici, o almeno la predisposizione del capannone, è un elemento importante: non soltanto dal punto di vista del risparmio dell’energia elettrica, ma anche della scelta di una fonte rinnovabile. In merito ai sistemi di consumo, la richiesta è che siano a Led. Importante anche la presenza di parcheggi destinati alle auto elettriche.
 
La sostenibilità energetica è un tema molto discusso nell’ambito del real estate e della logistica italiana. Le richieste dei locatori si fanno sempre più stringenti e il mercato deve essere in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni degli imprenditori e delle aziende.

 

Riqualificazione energetica e rigenerazione urbana

 
 
Se si osserva il panorama immobiliare italiano, la sfida è davvero ambiziosa. Aspetti come l’efficienza energetica non riguardano soltanto le aziende e i capannoni industriali, ma anche le aree dismesse delle città. La rigenerazione urbana e la riqualificazione energetica degli immobili si fanno sempre più urgenti.
 
«Noi abbiamo un patrimonio immobiliare vetusto – spiega Maurizio Pezzetta, vicepresidente vicario nazionale Fimaa –, il 65%-70% del nostro patrimonio immobiliare dovrebbe essere riqualificato. Il problema c’è e serve una soluzione. Intervenire sugli immobili significa rigenerare, migliorare, le nostre città. È qualcosa che non può più essere procrastinata».
 
Ma secondo Filippo Delle Piane, vicepresidente Ance, la normazione non è adeguata. «Concordiamo che l’esigenza, non solo dell’Italia, sia quella di rigenerare, poi però siamo ancora fermi per quanto riguarda la normativa che dovrebbe permettere di fare la rigenerazione».
 
Fonte: blog.tuttocarrellielevatori.it e idealista/news.it