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E se le aste immobiliari non ci fossero più?

21-07-2019
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La nuova riforma del processo civile potrebbe eliminare le aste immobiliari

Un’asta giudiziaria è il processo con il quale il giudice, nell’ambito di un’esecuzione immobiliare o di un fallimento, dispone la vendita dei beni (mobili e immobili) al fine di ottenere la liquidità che verrà assegnata ai creditori.
 
Si tratta dell’unico metodo finora utilizzato per vendere gli immobili pignorati. Ma le cose stanno per cambiare, a causa della riforma del processo civile che potrebbe abolire le aste immobiliari. Spetterà allo stesso debitore vendere gli immobili pignorati.
 

Addio aste immobiliari. La riforma del processo civile

 
 
Con la riforma del Codice di Procedura Civile voluta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede del Movimento 5 Stelle, il pignoramento immobiliare potrebbe non esistere più. Se la riforma fosse approvata, le aste immobiliari pubbliche per la vendita di immobili ipotecati sparirebbero.
 
Al loro posto, secondo il testo della riforma, sarà lo stesso debitore insolvente a vendere gli immobili pignorati di sua iniziativa. In pratica il debitore gestirà la vendita in maniera diretta e pagherà personalmente i creditori con la somma ottenuta, intascandosi eventuali eccedenze.
 
Quali sono i vantaggi di questa nuova procedura? Innanzitutto, questa modalità è più conveniente per il debitore. In questo modo potrebbe evitare svalutazioni che spesso si verificano nelle aste immobiliari; una trattativa privata potrebbe portare a ottenere una somma più elevata.
 
Quali sono i rischi? I creditori potrebbero opporsi alla vendita privata di fronte al giudice. In questo caso spetterà al giudice scegliere se autorizzare o meno la vendita privata, sulla base della serietà delle offerte e sulla previsione di incasso per i creditori.
 
Ad ogni modo, un’altra norma di riforma al processo civile, è stata riconosciuta la possibilità per il debitore di continuare a vivere all’interno dell’immobile pignorato fino alla sua vendita.
 

Aste immobiliari, come richiedere l’autorizzazione alla vendita privata

 
Per poter procedere in maniera autonoma servirà, tuttavia, l’autorizzazione del giudice. Essa verrà concessa soltanto quando il giudice avrà verificato, con l’ausilio di un perito tecnico, che l’immobile sarà venduto a prezzo di mercato. Per ottenere l’autorizzazione alla vendita privata, il debitore dovrà presentare domanda al giudice almeno 10 giorni prima della data fissata per l’udienza. Alla richiesta dovrà allegare l’offerta di acquisto dell’immobile e depositare una cauzione equivalente ad un decimo dell’importo indicato.
 
Se il giudice darà il via libera e i creditori non si opporranno alla vendita privata, verranno stabiliti il prezzo dell’immobile e le modalità di vendita; entro 90 giorni dovrà essere stipulato l’atto di trasferimento dell’immobile e la somma dovrà essere versata. Quest’ultima verrà riscossa da un avvocato o da un commercialista, che pagherà i creditori. Una volta conclusa questa operazione, il giudice solleverà l’immobile dall’ipoteca e dal pignoramento.
 
È opportuno ricordare che, nonostante la peculiarità della riforma, la vendita privata di un immobile pignorato è possibile già oggi, se i creditori lo consentono. In tal caso, alla presenza del notaio, le due parti effettuano il passaggio di denaro a seguito della vendita dell’immobile.
 
Fonte: QuiFinanza.it