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Tasse immobiliari, Imu e Tasi verso l’unificazione

20-05-2019
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La proposta della Lega è già stata esaminata dal Ministero dell’Economia

Il mattone italiano resta all’ordine del giorno nelle discussioni in Parlamento. L’ultima novità sarebbe la possibilità di unificare Imu e Tasi. La proposta, avanzata dalla Lega, ha già un esame tecnico del Ministero dell’Economia.
 
 

L’unificazione di Imu e Tasi

 
 
La questione si riapre proprio con l’approssimarsi delle scadenze di Imu e Tasi. L’idea di unificare le due tasse sulla casa potrebbe essere uno dei prossimi obiettivi del Governo. L’idea era già stata avanzata dalla Lega prima della fine dello scorso anno, poi il tema è stato accantonato a favore di questioni più urgenti.
 
Ora che le impellenti questioni di bilancio sono state affrontate, il real estate italiano torna argomento di discussione e in particolare la semplificazione delle tasse. Da sempre, infatti, uno degli ostacoli all’investimento negli immobili è rappresentato dall’incognita fiscale. A questo si aggiunge la difficoltà di calcolare Imu e Tasi sulla stessa base imponibile.
 
 

La proposta di legge

 
 
La proposta di legge avanzata dalla Lega è composta da diversi punti, che riguardano l’unificazione di Imu e Tasi in nome della semplificazione. Nello specifico, i Comuni inviano ai contribuenti fiscali un bollettino precompilato che facilita il pagamento, ma la complicazione deriva dalla diversa applicazione delle aliquote da parte dei diversi Comuni.
 
L’idea è di riformare il criterio delle aliquote comunali, attualmente suddivise in categorie e sottocategorie multiple; la semplificazione le ridurrebbe ad un massimo di dieci, da applicare ad altrettante tipologie di immobili.
 
La proposta contiene anche la separazione delle tipologie di immobili in due maxi categorie: residenziale (che include prime e seconde case, immobili dati in affitto o in comodato d’uso e immobili vuoti) e non residenziale (immobili industriali, commerciali, laboratori, capannoni, ospedali e affini).
 
 

Il commento di Fimaa

 
 
Positivo il commento di Santino Taverna, presidente nazionale di Fimaa. «Riunire Imu e Tasi in un’unica imposta potrebbe riportare maggiore fiducia nel comparto immobiliare, la cui sofferenza negli ultimi anni è stata sicuramente accentuata anche dalla confusione generata dai molteplici balzelli».
 
«Come Fimaa – continua Taverna – rimaniamo convinti che l’elevata pressione fiscale su immobili, imprese e famiglie continui a costituire una pesante zavorra tanto per il settore quanto per la ripresa economica. L’auspicio è che le indiscrezioni sul riunire in una nuova unica imposta Imu (esente per la prima casa) e Tasi, possano trovare seguito con la riduzione del carico fiscale, recuperando risorse dalla spesa pubblica improduttiva. Solo così si potrebbe contribuire all’effettiva ripresa dell’economia e ridare ossigeno al comparto immobiliare, che rappresenta la cartina di tornasole della salute del Paese».
 
«Ci auguriamo, – conclude – che la proposta della tassazione unica sulla casa non sia il preludio per l’incremento o l’inserimento di nuove imposte su immobili ed imprese. Non possiamo permetterci altri balzelli o patrimoniali né tantomeno l’aumento dell’Iva, che avrebbe conseguenze nefaste per la ripresa economica e per i consumatori».
 
Fonte: FinanzaOperativa.com